Come prepararti bene per il tuo prossimo discorso
Perché dopo aver fatto un discorso può sorgere un senso di frustrazione?
«non ho detto quella certa cosa»
«non sono stato capace di coinvolgere le persone»
«mi sono perso nel mio discorso»
Possono esserci diverse cause e tra queste
una struttura pensata in modo autoreferenziale e non per il pubblico,
un'espressività monotona e noiosa,
un'attenzione eccessiva alla propria prestazione e al relativo giudizio dei nostri interlocutori.
Vediamo allora come fare le prove del tuo prossimo discorso o di una presentazione commerciale. Se vuoi puoi passare subito all'indice oppure puoi anche vedere il video che ho preparato appositamente:
1. Che cosa provare per il tuo discorso
1.1 Memoria
La prova del discorso ci permette prima di tutto di memorizzare la successione delle idee. Ma attenzione, è sconsigliabile memorizzare il discorso parola per parola. Se impari a memoria e non sei attore professionista due sono i rischi:
potresti dimenticare le parole e precipitare nel panico da ossessivi precisini
potresti ripetere il discorso con la cantilena a sinusoide: una ninna nanna.
Per scongiurare la tentazione di imparare a memoria è utile evitare di scrivere il tuo testo parola per parola, virgola per virgola. Scrivi piuttosto
le idee fondamentali
le frasi che trovi più coinvolgenti
gli esempi più efficaci
e ovviamente l’idea principale che vuoi fare arrivare a chi ti ascolterà: la tua tesi.
Tutto il resto dovrà essere detto a braccio. Complicato? No, ecco perché.
1.2 Parla di ciò che conosci
Se stai per spiegare qualche cosa in video call, al telefono o in presenza, non parlerai di cose che non conosci, ma spiegherai argomenti che fanno parte della tua esperienza e della tua dotazione culturale. Forse non sei abituato a parlarne ad alta voce? Allora è tutta qui la differenza.
Dovrai abituarti perciò da subito a parlare ad alta voce più e più volte degli argomenti che conosci. È questo che ti permetterà di parlare a braccio a una o un milione di persone o davanti a una videocamera. Darai così la piacevole sensazione di improvvisare lì per lì per le persone che ti staranno ascoltando.
1.3 Tempi
Ogni discorso ha un suo tempo dedicato e prefissato. In una situazione in cui sarai relatore insieme ad altre persone ricordati di chiedere in anticipo quanto tempo avrai a disposizione per parlare. Fare le prove ti permette di stare dentro i tempi.
Per esempio, ti trovi in un video meeting e ti sono stati assegnati 5 minuti per spiegare come funziona il tuo servizio professionale: durante le prove dovrai stare entro 4 minuti. Cerca dunque di provare stando sempre al di sotto del tempo massimo, e lasciati un buon margine. Questo ti permetterà di far fronte a eventuali inconvenienti che dovessero presentarsi. Eviterai allora di sforare i tempi rubando minuti agli altri interlocutori.
Di contro è importante mantenere un tempo minimo. Se ti sono stati assegnati 10 minuti, cerca di utilizzarne almeno 8: se parlassi per soli 2 o 3 minuti daresti la sensazione di non voler prestare attenzione ai tuoi interlocutori.
1.4 Espressività
Quando scrivi un discorso - fase della teoria - le tue parole sembrano essere funzionali, efficaci e coinvolgenti sulla carta o sullo schermo del computer, ma quando poi lo dirai a voce, tutto ti sembrerà diverso. Questo lavoro consiste in una trasduzione, cioè un passaggio trasformativo da una dimensione teorico mentale alla dimensione fisica. La materia grigia è di sostanza diversa dall'aria, dagli oggetti e dalle persone che ti circondano.
Per darti l’idea di quanto cambi la dimensione teorica rispetto a quella pratica, fai questo esperimento che ho imparato dal coach in lettura rapida Jim Kwik.
Prendi un libro e leggi una pagina ad alta voce cronometrando.
Leggi ora un’altra pagina dello stesso libro a mente sempre cronometrando.
Ebbene, mediamente impieghiamo più tempo a leggere ad alta voce. Pensa se dovessi anche avere la libertà di gesticolare e fare le pause necessarie per attendere la reazione di chi ti ascolta. Per approfondire in questo blog il tema dell'espressività: clicca sul tag "Capacità espressiva".
Questi punti sono vitali, perciò ho inserito tanti esercizi pratici nel mio manuale Public Speaking Pratico proprio per diventare esperto di pratica per parlare in pubblico.
NOTA
Nell'espressività rientra anche il gesto. Sei sicuro o sicura di sapere come gesticoli? Per scoprirlo, ti suggerisco questo video training gratuito: GESTICOLA BENE, lo trovi qui.
2. Come provare il tuo discorso
Per provare il tuo discorso devi utilizzare alcuni accorgimenti. Abbiamo visto che è sconsigliabile imparare a memoria parola per parola. Vediamone altri.
2.1 La scaletta
Prepara una scaletta scritta su carta con i punti essenziali, come fossero titoli con una o massimo due parole ciascuno. Insomma devi produrre una sorta di infografica del tuo discorso. Proprio per questo potrebbe essere molto utile utilizzare frecce e icone, schizzi e disegni da te prodotti. Non devono essere opere d’arte, anzi più sono semplici e più ti aiuteranno a muoverti con disinvoltura nel tuo percorso retorico.
Perciò scrivi tu stesso la tua scaletta, non delegare altri a farlo. Ricorda: sarai tu a dover cogliere sùbito il senso della tua scaletta. Quando proverai, potrai tenerla davanti a te, per esempio su un leggìo. Il giorno in cui darai il tuo speech potrai anche farne senza, perché mano a mano che avrai fatto le prove avrai avuto modo di memorizzare le immagini e le parole chiave in successione nella tua scaletta/infografica.
2.2 La memoria dei sensi
Gli attori spesso si affidano alla memoria dei sensi. Per esempio:
che cosa provi nel pensare quel concetto?
quali sensazioni/emozioni ti induce quell'idea?
che sentire ti suscita quel passaggio narrativo?...
Un po' come quando hai poca confidenza con un tragitto per strada ma decidi di evitare comunque l'uso di Google Maps: procedendo, la tua memoria ricostruisce dinamicamente il percorso svolto la prima volta. Dovresti così provare sensazioni di sempre più soddisfazione fino al traguardo!
Questo metodo permette a chi ci ascolta di rispecchiarsi in noi che stiamo parlando con l'apparenza di una costruzione del discorso fatta lì per lì. Perché le sensazioni che proviamo le proviamo davvero lì per lì. Quando parliamo alle persone la memoria più espressiva è quella che sentiamo.
2.3 "L'amica fatica"
Chi è abituato a scalare montagne, può affrontare una passeggiata in campagna con il massimo della semplicità.
Prova il discorso in una situazione faticosa: per esempio se dovrai fare il discorso da seduto provalo in piedi o provalo camminando.
Tutto ciò che per noi è faticoso
può darci la forza per affrontare eventualmente qualunque difficoltà e
al contempo ci permette di affrontare come una piacevole e leggera passeggiata qualunque altra situazione più semplice.
Dopo aver provato almeno 3 volte - rigorosamente a voce - se lo desideri è venuto il momento di provarlo a mente. È un tipo di prova simile a quella che in teatro viene detta all’italiana: simuliamo di fare esattamente le stesse cose che abbiamo fatto parlando a voce alta e gesticolando liberamente, ma solo a mente. Se avrai deciso di utilizzare slide, dovrai simulare mentalmente di aprirle e farle scorrere una dopo l’altra.
Per migliorare passo dopo passo la tua capacità di farti ascoltare, ti consiglio di nuovo il mio manuale PUBLIC SPEAKING PRATICO ==> lo trovi qui.
La prova a mente prevede due possibilità:
rispettare anche a mente i tempi esatti del tuo discorso,
accelerare i tempi della prova per ricordarti giusto che cosa dire e come.
Si tratta di una pratica di allenamento che nello sport è chiamata mental training, te ne parlo nel video all'inizio di questo articolo.
3. Le domande per verificare la tua prova
Dopo ogni prova dovrai farti opportune domande per verificare come ti sarà andata.
Quel che non ti deve minimamente interessare è se tu sia stato o non sia stato bravo o brava. Questa categoria di valutazione è del tutto inutile - anzi depistante - in funzione di quel che vuoi ottenere tu.
Per esempio puoi desiderare di presentare un nuovo prodotto, mostrare una nuova idea di soluzione di un problema o raccogliere fondi per una causa benefica. Ebbene, devi mirare all'obiettivo non al giudizio sulla tua performance.
La tua valutazione dovrà avere come focus tre punti fondamentali:
la tua idea principale: deve arrivare chiara al tuo destinatario
il tuo destinatario: ogni parte del discorso deve essere pensata non per te, ma per le persone cui ti rivolgerai
la forma del tuo speech, vale a dire ciò che permette la connessione fra la tua idea e il destinatario.
3.1 Domande
Ecco alcune domande in ordine sparso che dovrai porti:
hai rispettato i tempi previsti?
hai variato toni e volumi e velocità della voce?
hai gesticolato in modo libero - e perciò davvero espressivo?
hai scelto pochi e opportuni gesti per i punti cardine che hai scelto?
ti sei rivolto a te stesso oppure - più opportunamente - al tuo destinatario?
hai evitato frasi arzigogolate con digressioni e parentesi impreviste?
hai usato frasi semplici?
hai trovato il modo di contattare lo sguardo dei tuoi interlocutori?
hai evitato i noiosi intercalari - ehm, praticamente, locuzioni del tipo “quello che è...”?
hai usato lo strumento più potente dell’attenzione e cioè la pausa opportuna?
Perché le domande qui sopra sono in ordine sparso? Perché tutti i fattori che intervengono in un discorso sono simultanei e intrecciati fra loro. Ti consiglio perciò di evitare le classificazioni rigide delle componenti del tuo discorso.
Lo speech è un unicum di parti perfettamente integrate e soprattutto amalgamate.
Il passaggio di livello successivo cui devi mirare è l’auto feedback in diretta. Si tratta di una sorta di auto regia sul momento.
Durante la formazione alleno le persone a vedere se stesse mentre parlano. Questo è fondamentale perché, se durante una registrazione video puoi fermarti e rifare, ciò non sarà possibile in una video call o durante una riunione. I tuoi errori devono essere colti immediatamente e dovrai rimediare sùbito davanti ai tuoi interlocutori.
Perciò porto le persone a focalizzarsi su se stesse proprio mentre stanno facendo il discorso.
Se per esempio dovessero avvitarsi su un concetto aprendo una dopo l’altra - niente di più facile per noi italiani - avrebbero così l’abilità di
vedersi in situazione per
interrompersi opportunamente e
cercare una complicità empatica con l’uditorio per
riformulare il concetto in modo più sciolto e coinvolgente sempre in funzione di chi ascolterà.
Questo approccio può renderti davvero esperto del tuo modo di parlare con le persone.
NOTA
Fra le varie domande, trovi anche quella sulla gesticolazioni e libera. Ti ricordo che puoi scoprire il tuo modo di gesticolare e quindi migliorarlo, grazie a questo video training gratuito: GESTICOLA BENE, lo trovi qui.
4. Quando devi provare il tuo discorso
Sempre. Ogni discorso va provato. Se si tratta di un argomento di cui hai ormai parlato più volte a più persone, puoi limitarti alla prova all’italiana, cioè solo pensandola. Ma se desideri inserire nuovi passaggi, nuovi concetti o nuovi esempi ti conviene provarli fisicamente.
4.1 Prepàrati per tempo
Non provare per la prima volta il tuo discorso durante il tragitto in auto per raggiungere il luogo dove dovrai intervenire, oppure solo 10 minuti prima di fare una video call, perché non avresti il tempo di assimilarlo e di renderlo sciolto e piacevole.
Inoltre ti perderesti l’occasione più ghiotta e cioè le scoperte che può riservarti la prova. È esattamente quello che facciamo noi professionisti del teatro per trovare le idee migliori.
Sarai tu a decidere quanto tempo prima prepararti, in base anche alle tue disponibilità e ai tuoi tempi di assimilazione. Attenzione: non pensare che se il tuo intervento dovrà essere breve, anche di pochi minuti, ti basteranno pochissime prove. Spesso è esattamente il contrario.
Infatti per parlare in pubblico della tua idea o del tuo prodotto, devi presentare il tema, devi trovare gli agganci con il pubblico - di solito i problemi o i desideri -, trovare gli esempi opportuni o una storia o le metafore e le immagini più coinvolgenti, tenere ben ferma la tua idea principale - può essere proprio il tuo prodotto o servizio che vuoi promuovere -, sapere che cosa vuoi da chi ti ascolterà e soprattutto che cosa vuoi che faccia in relazione alla tua idea. E tutto questo magari lo dovrai poi dire in pochissimi minuti. Se di minuti ne avessi a tuo piacimento non sarebbe tutto più rilassante?
5. Con chi provare il tuo discorso
A meno che tu non debba fare un discorso in collaborazione con un’altra persona, ti suggerisco inizialmente di fare le prova da solo. Ti sentirai più in libertà d'azione e creazione.
Solo successivamente potrai mostrare il tuo discorso in prova a una persona che conosci e a cui vorresti chiedere un parere. Se la persona non sa granché del tema che affronterai o della tua idea che vuoi comunicare, ne avrai più benefici, e ti spiego perché.
5.1 Come puoi chiedere un parere
Sarà infatti dirimente come chiederai il parere. Non chiedere mai se è piaciuto o non è piaciuto, se è bello o brutto, giusto o sbagliato. Sono domande inutili che rischierebbero di depistarti.
Quello che devi chiedere è
che cosa hai colto dal mio discorso?
che cosa hai capito?
A questo punto non dovrai fare altro che confrontare ciò che il tuo ascoltatore avrà capito e colto con quello che tu volevi far capire e cogliere: c’è congruenza?
se sì, sei sull’ottima strada
se no, devi rivedere forma, contenuto, espressività.
Nel video sopra ti ho già spiegato perché dovresti evitare di provare davanti allo specchio a meno che tu non ne sia già esperto.
Specchio
Nel video sopra ti ho già spiegato perché dovresti evitare di provare davanti allo specchio a meno che tu non ne sia già esperto. Come alternativa allo specchio ti propongo la video ripresa, ma solo dopo aver fatto prove libere. Qual è la differenza fra la video ripresa che ti spiego nel video e l'uso dello specchio?
La differenza fra specchio e video ripresa sta nella differita della fruizione del video. Significa che con il filmato hai la possibilità di vederti in un secondo momento rispetto all'azione del parlare. Ciò permette di avere un'idea distanziata anche emotivamente. Considera ad esempio che gli attori-registi hanno bisogno di un occhio esterno. Quest'occhio può essere quello di un collega, di un aiuto regista o appunto della videocamera.
Provare stando davanti allo specchio costringe a una fatica moltiplicata.
Col tempo arriverai a far corrispondere i risultati delle video riprese con le tue sensazioni e percezioni che vivi nell'esatto momento in cui parli in pubblico, e sarai in grado di elaborare la tua auto regia immediata. Ricorda di focalizzarti sui tre fattori di cui ho scritto qui sopra nel paragrafo 3.
6. E dopo aver fatto il discorso?
Dovrai cercare di capire come sarà andata.
Prima di tutto scrivi le tue sensazioni, le tue emozioni, i tuoi pensieri.
Chiedi poi alle persone che erano presenti che cosa hanno colto, che cosa hanno capito.
Se in sala o in video call c’erano persone che conoscono il tema o che conoscevano già la tua idea principale sul tema che volevi comunicare, potresti chiedere loro che cosa ne pensano di come hai sviluppato il tuo discorso.
Se concepirai questo momento esattamente come una prova, e lo penserai anche in funzione di occasioni future, da una parte percepirai una maggiore leggerezza e semplicità durante l'esposizione, dall’altra ti sarai dato l’occasione per capitalizzare la tua esperienza.
Un discorso in pubblico è il momento migliore per prepararti meglio per le prossime occasioni: considerala in pratica una ulteriore prova. Quale opportunità migliore per allenarti e sperimentarti?
Infine, per migliorare passo dopo passo la tua capacità di farti ascoltare, ti consiglio di nuovo il mio manuale PUBLIC SPEAKING PRATICO ==> lo trovi qui.
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