Stefano Todeschi

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Video call. Guida rapida per farle più naturali e piacevoli

Una brutta videochiamata produce brutti risultati con i collaboratori e con i clienti. Con tutti. La video chiamata è un setting, è un ufficio di rappresentanza. Non può ridursi a un’esperienza penosa. Ci sono tre fattori fondamentali da considerare: audio, inquadratura e illuminazione.

Audio della video call

Durante la video chiamata spesso siamo inclini all'uso delle cuffiette bluetooth. Sebbene possano essere ottimi in ricezione, possono tuttavia creare problemi con il microfono, conferendo al suono della nostra voce un effetto ovattato e spiacevole.

Se l'esperienza è spiacevole, i risultati lo sono altrettanto.

Per questo consiglio di utilizzare le cuffiette bluetooth per ascoltare l'audio degli interlocutori, ma di preferire il microfono del computer per trasmettere la nostra voce. Naturalmente, è possibile ricorrere a un microfono esterno, ma oggi i microfoni dei nuovi computer offrono ormai una qualità notevole.

Si potrebbe temere che il microfono del computer catturi l'audio dell'ambiente, causando riverberi o rimbombi.

Tuttavia, vi suggerisco di fare una prova registrandovi con il vostro stesso computer, perché di fatto questi effetti ambientali spesso contribuiscono a un audio più realistico e naturale durante il video meeting. Non sarà perfetto come in un film, ma una video call non lo richiede, pur rispettando alcune regole cinematografiche relative all'inquadratura. Lo vediamo ora.

Inquadratura della video call

Prestiamo attenzione all'inquadratura della video chiamata, poiché troppo di frequente abbiamo la tendenza a porci in primo piano, stando troppo vicino alla videocamera.

Questo accade quando desideriamo avere accesso alla tastiera, magari mostrare slide o prendere appunti. Tuttavia, dobbiamo tenere a mente che, in questo caso, questo strumento funziona esattamente come il cinema e la televisione.

Nel cinema e nella televisione, il primo piano serve per mostrare l'emotività del soggetto. Pensate alla TV verità, la TV spazzatura, quanto indulge ai primi piani al piangere delle persone.

Ne consegue che, se ci mostriamo in video call in primo piano, finiamo per esporre clienti e colleghi alla nostra emotività. Questo non è opportuno, poiché durante un video colloquio ciò che dobbiamo mettere in primo piano non sono le nostre emozioni personali, ma sono i nostri contenuti: proposte, progetti, idee, prodotti e servizi.

Dobbiamo quindi allargare l'inquadratura, inquadrandoci dalla vita in su. Ciò permette di mostrare mani e braccia nel nostro gesticolare. Alcune persone ritengono che gesticolare sia peccato, che possa addirittura minare il nostro messaggio. Non sono sicuro che queste persone abbiano chiaro il concetto di "minare" e nemmeno il concetto di “espressività coinvolgente”.

Ricerche scientifiche dimostrano infatti che quanto più siamo liberi di gesticolare, tanto più l'interlocutore riesce a comprendere i nostri messaggi. Inoltre, ciò ci permette di sentirci più liberi ed esprimerci meglio. Un circolo iper virtuoso!

PUOI LEGGERE > Gesticolare con le mani è importantissimo https://www.stefanotodeschi.com/blog/gesticolare-e-importantissimo

In definitiva, un'inquadratura ampia dà maggiore visibilità non solo al volto ma anche alle mani e alle braccia, offrendo peraltro un senso di respiro naturale a chi ci sta davanti durante la video call.

Ancora un appunto importante a proposito dell'inclinazione dell'inquadratura.

Spesso le persone si fanno inquadrare dal basso ottenendo in questo modo quello che io chiamo “l’effetto balcone”. Insomma come se le persone ci vedessero dal basso verso l'alto. È opportuno invece posizionare la videocamera all'altezza dei nostri occhi. Il che permette di sentirci reciprocamente alla pari pur ciascuno con il proprio ruolo. Come fare? Semplicemente, mettiamo un vecchio dizionario sotto il computer (o la sua scatola ormai vuota).

Illuminazione della video call

Prestiamo attenzione a garantire una luce diffusa nell'ambiente, evitando zone d'ombra, specialmente sullo sfondo. Per esempio, se abbiamo una parete con una porta sullo sfondo, evitiamo di tenerla aperta su una stanza buia, per non creare inquietudine negli interlocutori. Una sorta di indesiderato effetto thriller.

Il soggetto deve essere illuminato non troppo uniformemente, perché ne risulterebbe appiattito come una sogliola. Per questo è preferibile avere alcune zone d'ombra, specie nella parte centrale del volto. Questo conferisce maggiore naturalezza e tridimensionalità.

Chi porta occhiali potrebbe riscontrare problemi con una luce frontale. Tuttavia, proprio per rendere più naturale l'illuminazione, consiglio a tutte le persone di utilizzare fonti luminose in diagonale (ad esempio a 30 gradi rispetto a noi).

Si possono impiegare strumenti che potenziano la luminosità, come i famosi ring light disponibili online. Oggi ne esistono di vari tipi, anche piccoli e regolabili (”dimerabili”) in base alla quantità di luce naturale nell'ambiente.

Tuttavia, in video chiamata è importante evitare luci troppo potenti sul retro del soggetto inquadrato: ad esempio, se ci poniamo con le spalle a una finestra, la videocamera cercherà di equilibrare la luminosità e ci renderà oscuri. Attenzione, perché questo non solo ottiene un effetto esteticamente spiacevole, ma conferisce anche una percezione metaforica più o meno inconscia di oscurità.

Che cosa permette una video call fatta bene.

Un'attenta cura del setting della video call permette che i nostri clienti, collaboratori e colleghi ci percepiscono come persone professionali e autorevoli.

L'autorevolezza nel modo di parlare e interagire con le persone non è qualcosa che si possa indossare come un vestito, tutt’altro. L'autorevolezza è una percezione nella mente dell'ascoltatore.

Chi ci ascolta ci percepisce letteralmente come autori (da qui viene la parola autorevolezza) di ciò che stiamo dicendo. Per ottenere questo risultato possiamo lavorare anche su un setting più accurato delle nostre video call professionali. E poi naturalmente è indispensabile lavorare su se stessi.

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