Come parlare in modo più coinvolgente: volume e tono della voce
Che cosa sono tono e volume della voce. Con esercizi pratici per sentirli.
1. Che cos’è il volume della voce
Il volume è la quantità di suono che emettiamo quando parliamo. Il volume può essere alto o basso, anche se sarebbe più proprio usare i termini “forte" - che sta per volume altro - e “piano" - che sta per volume basso.
I fonemi - i suoni delle parole - sono il risultato del transito dell'aria che dai polmoni esce per tornarsene nell’atmosfera. Perciò dobbiamo porre attenzione ai volumi e ai consumi di aria, il carburante dei suoni della nostra voce.
Per ottenere un volume forte della voce, è necessario infatti consumare più aria. Un volume inutilmente forte potrebbe da una parte suscitare fastidio in chi ascolta, e dall'altra risultare non sostenibile per chi parla, insomma uno spreco.
2. Per sentire subito il volume della tua voce
Fai questo esperimento: pronuncia una “a” prolungata con volume medio, chiamiamolo il tuo “volume normale”: “aaaaaaa…”
Quando fai questi esercizi:
evita di super riempire i polmoni prima di iniziare
evita di spremere tutta l’aria fin che ce n’è.
Sarebbero sforzi inutilmente affaticanti.
Ora ripeti, ma parti da un volume piano, poco percettibile e aumentalo fino a un volume forte - evita gli eccessi, fermati prima. Domanda: noti qualcosa nell’apertura della tua bocca?
E ora ti consiglio di guardare questo video specifico sul volume della voce.
3. Che cos’è il tono della voce
Il tono è il grado di elevazione del suono: abbiamo toni acuti, più tipicamente femminili, e toni gravi, più tipicamente maschili. Ma al di là del sesso, una distinzione spesso solo stereotipata, possiamo cogliere la distinzione di tono se pensiamo a questi due casi:
ho un'idea improvvisa e sono preso da entusiasmo > tono alto
borbotto lamentosamente fra me e me > tono basso
Spesso queste due situazioni si accompagnano a variazioni anche del volume della voce, che tende a seguire il tono.
4. Esercizio per distinguere tono e volume della voce
Per distinguere bene tono e volume, fai questo esperimento. Immagina di chiamare una persona che si trovi dall’altra parte della strada: «Ehi, Maria, come stai? Vieni qui, per favore?» Come lo faresti per farti sentire?
Prima di tutto, vista la distanza, useresti un volume forte. Poi tenderesti ad alzare il capo come a voler lanciare più lontana la tua voce: una sorta di balistica psicologica del suono. Ma soprattutto alzeresti il tono, cioè avresti l’impressione di mandare i suoni dentro la tua testa. Perciò una voce di tono alto si dice che è una voce di testa.
Ora fai questa prova: chiama Maria, che si trova dall’altra parte della strada, questa volta con un volume piano e tieni alto il tono.
Ecco, hai appena sperimentato la differenza fra tono e volume della voce.
Ecco il video specifico sul tono della voce.
5. Esercizio per percepire il tono basso dalla tua voce
Una parte degli esercizi che sto per spiegarti puoi trovarla anche nel video training gratuito TONO DI VOCE. Si tratta di un pratico tutorial solo audio che ti aiuta passo dopo passo a scoprire il tono di voce e come variarlo, lo trovi qui.
Se facciamo come quando eravamo bimbi, tutto si semplifica.
Immagina allora di essere un’auto con motore diesel. Immagina che ti abbiano appena avviato, che rumore faresti? Per esempio “bo-bo-bo-bo-bo-bo…” Questo suono somiglierebbe al cinguettio di un uccellino? Tutt’altro.
STEP 1
Provati allora nell’imitazione del suono di un diesel appena avviato:
“bo-bo-bo-bo-bo-bo…”
Ecco, hai appena sperimentato un tono basso della voce o tono grave.
STEP 2
Ora invece sperimentati nel cinguettio dell’uccellino di prima, che sarà decisamente di tono più alto, come volessi richiamare un altro uccellino in lontananza:
“cip-cip-cip-cip-cip…”
STEP 3
Ora poni le tue mani sul petto: ripeti l’esercizio passando gradatamente dal borbottio del diesel al cinguettio. Che cosa hai sentito? Prima fallo e poi leggi quanto segue.
Fatto? Dovresti aver sentito che le vibrazioni sotto le tue mani erano accentuate mentre borbottavi, mentre scemavano fino a dissolversi quando cinguettavi.
I toni gravi vibrano chiaramente nel petto, infatti una voce di petto è più una voce grave. I toni acuti invece vibrano poco nel petto e tendono a spostarsi in testa - di qui la voce di testa.
6. Quando usiamo tono alti o toni bassi della voce
Usiamo tendenzialmente toni alti quando vogliamo richiamare l’attenzione, proprio come volessimo coinvolgere una persona che si trova dall’altra parte della strada. Per esempio: “a proposito di…”, oppure “per quanto riguarda invece…”, o ancora “ed ecco a voi…”
Usiamo invece toni gravi per
le frasi relative che sarebbero chiuse fra virgole se le scrivessimo
le parentesi e le digressioni
le critiche o i biasimi
il rammarico
l’atteggiamento empatico e comprensivo.
7. Esercizio per variare volume e tono della voce
Alcune persone tendono a parlare con un volume troppo basso, con il rischio di non riuscire a farsi ascoltare, oltre a non riuscire a essere sufficientemente incisivi sull’uditorio. Altre persone parlano invece sempre con una voce tonante. Anche questo non va bene, perché una voce sempre forte stordisce e alla fine non mette nessun concetto in evidenza.
Ecco un esercizio utile per allenarti alle variazioni di volume e di tono della voce.
Fatti aiutare da una persona. Scegli una parola di due sillabe, per esempio cane, pane o casa. Chiedi alla persona di tenere la sua mano a paletta davanti a te a un’altezza media. Chiedile di portare la mano verso l’alto o verso il basso a suo piacimento quando tu inizierai a ripetere la parola di due sillabe che hai scelto.
STEP 1
Comincia: ripeti di continuo, in loop, la parola di due sillabe. Prendi fiato al bisogno. Se stai sperimentandoti sul volume, quando la persona porterà la mano in alto tu aumenterai la forza del volume, mentre la diminuirai quando abbasserà la mano.
STEP 2
Ripeti lo stesso gioco sperimentandoti questa volta con il tono di voce: lo renderai acuto quando la persona porterà la mano in alto e lo renderai grave quando porterà la mano verso il basso.
Ti ricordo che se vuoi fare pratica gratuita e guidata passo dopo passo puoi farlo con TONO DI VOCE, il video training gratuito che ti guida passo passo, lo trovi qui.
8. Il segreto per farsi ascoltare
Era il 1983, avevo 10 anni quando lessi per la prima volta il vero e originale Manualone delle Giovanni Marmotte. Lì scoprii il segreto per farsi ascoltare.
Alcune persone pensano che per farsi ascoltare si debba tenere un volume stentoreo, addirittura “tuonante”. Ma, come abbiamo visto, questo atteggiamento assordante dopo poco risulterebbe fastidioso e tedioso: chi ascolta non vede l’ora che finisca quanto prima la tortura per lo proprie orecchie.
Il vero segreto del Manualone consiste in... "parlare a bassa voce"! Ovviamente non sottovoce, come soffiassi via il tuo spirito, ma abbassando il volume. E magari rallentando l'eloquio, la velocità del parlare - potresti aiutarti con le pause, vedi qui.
In pratica: immagina di spiegare a un bambino che si trova lì, accanto a te, a poche decine di centimetri. Che atteggiamento assumeresti? Che volume di voce, avendolo tanto vicino?
Ricordiamoci: un bambino è più piccolo e ha meno esperienza di un adulto, ma è comunque dotato di quoziente intellettivo, trattiamolo allora come tale.
Fai la prova in solitaria, poi passa al tuo reale interlocutore o ascoltatore. Naturalmente poi è opportuno variare volume e velocità dell’eloquio, ma nei punti cruciali ti consiglio di abbassare il volume e diminuire la velocità: tutto si farà più misterioso, curioso e coinvolgente.
9. Altri esercizi per sperimentarti su tono e volume della voce
Eccoti un altro giochetto buffo, ma utile.
Fai un breve discorso, per esempio una presentazione di te:
come se parlassi a una persona adulta seduta davanti a te a un paio di metri di distanza
come se parlassi a un bimbo nella culla che ti sta guardando
come se il bimbo stesse dormendo e tu volessi dirgli qualche cosa ma senza svegliarlo
come dovessi parlare a una persona che si trova al balcone della casa di fronte alla tua dall’altra parte della strada.
E se vuoi ora aumentare la tua autorevolezza, vai a questo articolo sulle pause.
10. Ho un volume troppo alto della voce, come me ne accorgo?
«Ho un volume della voce costantemente troppo alto, e ciò mi ha causato parecchi danni [nelle relazioni con le persone]» Così mi ha scritto una persona, che poi mi ha spiegato di non avere consapevolezza di quando il suo volume di voce eccede.
Ora, al di là di problemi specifici di ipoacusia - sentirci poco - è buona norma, quando parliamo in pubblico, osservare le persone che ci ascoltano.
Le reazioni immediate delle persone saranno la “spia” che potrà indicare se il volume della nostra voce sia troppo forte - alto - o anche troppo piano - basso. Questo in base alla esperienza a noi nota sul nostro volume.
Alcune di queste reazioni da parte di chi ci sta ascoltando:
• strizza gli occhi
• abbassa le sopracciglia
• allontana il busto da noi che parliamo - anche con una inspirazione
• solleva il mento
• inclina il capo su un lato.
Reazioni come queste potrebbero verificarsi anche per via del contenuto. Se però si manifestano sùbito, prima ancora che la nostra frase sia completa e il senso ne sia compiuto, è ragionevole pensare che il contenuto non rilevi, e che la reazione possa essere dovuta alla forma para verbale, cioè alla qualità della nostra voce.
Le reazioni che ho elencato sopra sono esempi indicativi. Quel che mi preme sottolineare è che il lavoro di consapevolezza su sé deve essere inteso dentro l’interazione umana, che è poi il fine della comunicazione.
11. Tono di voce alto, anzi troppo alto.
Potresti percepire il tono della tua voce come troppo alto, e potrebbe anche non piacerti. Le persone percepiscono i toni bassi come accoglienti, caldi, proprio come un abbraccio.
Ecco perché solitamente i toni troppo alti risultano meno graditi. Ma attenzione, perché un tono sempre basso o grave può risultare noioso. Ora vedremo come lavorare sui toni troppo alti, ricordandoci che il nostro obiettivo deve essere sempre la variazione tonale.
I nostri centri di risonanza.
Noi umani somigliamo a una chitarra più di quanto pensiamo. Sono forse impazzito? Vediamo.
Pensa a una chitarra, le corde vibrano e producono le note, ma in realtà il suono non è amplificato sulla corda stessa, che di per sé non produce un suono sufficientemente potente per arrivare bene agli ascoltatori. Il suono della corda è infatti amplificato dentro la cassa armonica. A seconda della forma della cassa armonica si producono e amplificano suoni di diversa qualità: non a caso abbiamo strumenti a corda diversi, come violino, violoncello, contrabbasso e chitarra, che producono specifiche sonorità.
Quando parliamo, facciamo vibrare le corde vocali per produrre i suoni - i cosiddetti fonemi -, e le corde vocali si trovano nella laringe - nella gola - tuttavia il suono si amplifica non solo in gola, ma anche in altre parti del corpo. Per esempio i suoni si amplificano nel petto, più in dettaglio negli alveoli polmonari, che sono a loro volta piccoli spazi vuoti: possiamo vederli un po' come tante piccole casse armoniche. Anche noi umani siamo dunque dotati di centri di risonanza, cioè parti cave del nostro corpo che amplificano il suono conferendogli una specifica impronta.
La coscienza dei tuoi centri di risonanza ti sarà indispensabile per parlare in modo variamente espressivo. Per diventarne consapevole puoi utilizzare il video training gratuito TONO DI VOCE, che trovi a questo link.
Per approfondire questo tema, e per sviluppare i toni più bassi, ti consiglio ora di guardare questo video, dove trovi esercizi pratici per riconoscere i toni alti, i toni bassi e migliorare la qualità dei tuoi toni bassi.
12. Conclusioni.
Per ottenere il migliore ascolto dalle persone con cui parliamo, dobbiamo allenarci, dobbiamo tenere vivo e oliato il nostro motore espressivo, l'unico che abbiamo: la nostra voce. Ti chiederai perché dovresti farlo ora.
Perché ogni giorno puoi avere occasione di parlare con le persone, e ogni giorno che passa può essere un'occasione persa per comunicare bene e per ottenere ciò che desideri. Per questo è indispensabile prepararsi bene e per tempo, per parlare con sicurezza per saper coinvolgere davvero clienti e collaboratori.
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