Usare i proverbi in un discorso. Per renderlo speciale e unico.
Quando parliamo, certe scorciatoie di concetti rischiano di produrre noia o incomprensione in chi ascolta.
Fra queste scorciatoie vi sono i cliché e i proverbi.
I cliché sono strutture linguistiche, espressioni o frasi, che vengono ripetute in modo talmente frequente da perdere la loro originalità e forza espressiva.
Sono espressioni come "cogliere la palla al balzo", "uscire dalla zona di comfort", “servizio a 360 gradi”, “siamo i leader del mercato” (il più delle volte non è vero: il leader è uno solo, gli altri… seguono). Sono locuzioni, grumi di parole, che, essendo comprensibili di colpo perché iper noti, risultano perciò banali e prive di impatto a causa del loro uso troppo frequente e dunque ormai insipido.
Analogie tra proverbi e cliché
I proverbi sono una forma di saggezza popolare tramandata nel tempo (spesso grossolana e discutibile, quanto meno per il piglio di sentenza senza appello).
Come i cliché sono utilizzati in modo stereotipato e ripetitivo, perdendo così anch’essi la loro forza espressiva e originalità.
Ecco alcuni punti di somiglianza tra proverbi e cliché:
Ripetitività: sia i proverbi che i cliché sono caratterizzati dalla ripetizione. I proverbi vengono tramandati di generazione in generazione, mentre i cliché si diffondono rapidamente nel linguaggio comune. In entrambi i casi, l'uso frequente può renderli banali e privi di impatto.
Prevedibilità: sia i proverbi che i cliché sono facilmente prevedibili. Chi ascolta un discorso sa già come andrà a finire un proverbio o un'espressione fatta, il che può rendere la comunicazione noiosa, poco stimolante.
Perdita di significato originale: l'uso eccessivo e automatico sia dei proverbi che dei cliché può svuotarli del loro significato originale. L’uso che se ne fa tende a essere privo del vero senso, ovvero della (possibile) profondità di argomentazione che li generò, riducendoli a semplici frasi fatte.
Tuttavia, i proverbi, a differenza dei cliché, possiedono un potenziale di significato che può essere riscoperto grazie alla operazione di ri-significazione.
I proverbi si caratterizzano infatti come fulminee narrazioni, che vivono a lungo non solo a causa della pigrizia di chi li usa, ma forse anche perché la loro costruzione si basa sul non detto narrativo.
Una rondine non fa primavera, racconta come sotto inteso che la rondine appare nel primo mese primaverile, eppure oggi nevica, eppure fa freddo, certo una neve e un freddo tardivi, ma com’è mai possibile che oggi vediamo le rondini entrare finalmente nelle nostre stalle, svolazzanti fra le vacche pronte per la mungitura, se le abbiamo sempre osservate come uccelli che migrano proprio in quanto…
Una narrazione complessa, e soggettiva, perciò di fascino, ed è così per la maggior parte dei proverbi, prendine uno qualunque e smontalo a tuo piacere per vederne il racconto implicito.
E tuttavia i proverbi possono suscitare, oggi, un senso di irritazione.
Come ri-significare i proverbi (e i cliché)
Nel video sopra spiego con esempi cosa possiamo fare per utilizzare i proverbi evitando l’effetto banalità, anzi caricandoli di nuovo e ulteriore significato.
In sintesi possiamo:
1. Comprendere il significato originale: prima di manipolare un proverbio, è fondamentale averne compreso appieno il significato originale, evitando interpretazioni superficiali o basate solo sul significato letterale delle parole.
2. Stravolgere la struttura: un metodo efficace per dare nuova vita a un proverbio è modificarne la struttura, creando un effetto ironico o sorprendente (esempio nel video).
3. Aggiungere elementi: arricchire il proverbio originale con nuovi elementi permette di ampliarne il significato e creare nuove connessioni (esempio nel video partendo dal proverbio "L'abito non fa il monaco").
4. Destrutturare il proverbio: la destrutturazione consiste nello smontare il proverbio, utilizzando solo alcuni elementi per generare un significato nuovo. Accade nella pubblicità (esempio nel video).
5. Collegare il proverbio all'esperienza reale: la ri-significazione di un proverbio dovrebbe essere finalizzata a creare un legame con l'esperienza del parlante e del pubblico, rendendo il messaggio più autentico e coinvolgente. Questo significa utilizzare il proverbio per esprimere un concetto legato alla propria vita o al contesto specifico della comunicazione.
In sostanza, invece di considerare i proverbi come frasi immutabili, possiamo concepirli come materiale grezzo da riutilizzare con creatività per arricchire di originalità e forza il nostro messaggio.
Chi sono
Sono Stefano Todeschi, consulente e formatore specializzato in public speaking pratico, aiuto manager, professionisti e imprenditori a comunicare in pubblico con più sicurezza e autorevolezza.
Niente lezioni frontali, montagne di slide o video esempi di modelli irraggiungibili. Preferisco prendere in mano la situazione reale, aiutarti a fare la pratica che ti serve adesso, passo passo con la giusta gradualità.
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